Per
attività di somministrazione si intende la
vendita al pubblico di alimenti e bevande, comprese quelle alcoliche di qualsiasi gradazione, per il consumo sul posto, in locali o in aree aperte al pubblico, attrezzate, ad esempio, con tavoli e sedie in modo da consentirne la permanenza e con l’utilizzo di stoviglie (piatti, posate, bicchieri, ecc.) di qualsiasi materiale ritenuto idoneo dalle leggi sanitarie vigenti.
Le attività di somministrazione si differenziano per la loro specificità come segue:
- all’interno di pubblici esercizi – dove la vendita per il consumo di alimenti e bevande avviene sul posto, sia all’interno dell’esercizio che all’esterno, in un’area attrezzata a tal fine. Per pubblici esercizi si intendono i bar, le tavole fredde, i ristoranti, ecc.;
- in via temporanea - cioè svolta in occasione di riunioni straordinarie di persone, nei locali e nei luoghi in cui si svolgono e per la durata delle stesse;
- all’interno di circoli privati – fatta a favore dei propri associati, presso la sede ove sono svolte le attività istituzionali;
- nell’ambito di altre attività:
- ·congiuntamente ad attività di intrattenimento, sale da ballo, locali notturni, stabilimenti balneari, impianti sportivi ed altri esercizi similari, nei quali si configura come attività non prevalente;
- ·in esercizi situati all’interno di aree metropolitane e stazioni di mezzi di trasporto pubblico;
- ·direttamente da parrocchie, oratori, comunità religiose;
- ·in esercizi situati all’interno di musei, teatri, sale da concerti e simili;
- ·nelle mense aziendali e negli spacci annessi ad aziende, amministrazioni, enti e scuole nei quali la somministrazione viene effettuata al pubblico;
- al domicilio del consumatore – rivolta esclusivamente al consumatore stesso, ai familiari e alle persone da lui invitate presso il suo domicilio (casa privata, residenza storica, azienda, sede congressuale, ecc.).
pubblicata dal 24-12-2015
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